Pagina: “Relazioni tra l’Unione europea ed il governo italiano”

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   Rapporti tra il governo italiano e l'Unione europea 

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In questa pagina parleremo dei rapporti tra il nostro governo e l'Unione europea.    Si tratta, purtroppo, di un tema che ci terrà molto occupati viste le frizioni che stanno cominciando ad apparire.

Rapporti tra il governo italiano e l'Unione europea

(il riquadro dove inserire i nuovi commenti si trova subito dopo il testo introduttivo)

Per ottenere risultati nell'Unione europea occorre presentare proposte valide e costruire maggioranze che possano portare alla loro adozione e messa in opera.   Si tratta di un messaggio percepito male dal nostro governo, che è poi oggettivamente ostacolato dalle strane alleanze europee di alcune delle sue componenti. 

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  • Posto un articolo che da informazioni importanti sulla vertenza tra l’UE e il governo italiano sul rilascio delle concessioni per l’uso di beni pubblici. 

    Il governo e i balneari. Un po’ di chiarezza

    Gian Antonio Stella | 4 gennaio 2024

    La premier Meloni: «Abbiamo iniziato un lavoro mai fatto prima».   Ma non è proprio così

    Per quanto riguarda i balneari, ha detto il 4 gennaio Giorgia Meloni, «il governo ha iniziato un lavoro mai fatto prima con la mappatura, per verificare il principio della scarsità del bene, richiesto per applicare la Bolkenstein.   Curiosamente in tutti gli anni nessuno ha ritenuto di farlo».   Ma è così?

    No, ricordò il Sole24ore il 16 settembre 2022: «Per le concessioni balneari esiste già dal 1993 (31 anni fa, ndr) uno specifico portale istituzionale, il Sid (Sistema informativo demanio-Portale del mare) gestito dal ministero delle Infrastrutture» e c’è fin dal 2010 (14 anni fa) «l’obbligo di comunicazione annuale al Dipartimento del Tesoro, da parte delle pubbliche Amministrazioni, dei dati relativi ai beni dati in concessione».   Obbligo ribadito dal «DM 19/11/2015, a firma congiunta del Ministero delle Finanze e Ministero delle Infrastrutture» che «prevede che a partire dallo 01/01/2017, non sarà più possibile per le pubbliche   Amministrazioni richiedere i pagamenti del canone demaniale se non col modello “F24 ELIDE” generato direttamente dal SID». Chiarissimo.

    Solo che l’accanita contrarietà della Lega, sia al governo (in totale dal ‘94 per 4.859 giorni) sia all’opposizione ha sempre vanificato tutto.   Ora cambierà?   Difficile. Tanto più che, come ha spiegato il Corriere il 21 novembre, la mappatura sbandierata ieri da Meloni, su carta intestata di Palazzo Chigi, è «ritoccata».    

    E per far sembrare molto più bassa la quota delle spiagge date in concessione rispetto a quelle ancora libere (ridotte qua e là a meno dell’8% contro il 40% dettato dalla legge per i litorali bassi e sabbiosi) ha «allungato» il totale della linea di costa italiana, dai «circa 8000 chilometri» (isole, isolotti e scogli non lillipuziani inclusi) certificati dall’Ispra e dalla Treccani a 11.173.   Tremila chilometri in più, oltre i calcoli più spericolati sugli spazi che l’uomo ha «rubato» al mare con porti, dighe, ponti, pontili... Per poter dire alla Ue: «Visto? Le concessioni sono minoritarie».   Metti caso che a Bruxelles ci caschino… 

    https://www.corriere.it/opinioni/24_gennaio_04/governo-balneari-po-...

     

    Il governo e i balneari. Un po’ di chiarezza
    La premier Meloni: «Abbiamo iniziato un lavoro mai fatto prima». Ma non è proprio così
  • Io al legame sovranisti/ populisti , aggiungerei opportunisti.. Non c'è nessuna coerenza tra quello che il governo attuale dice e fa ,né riesco a capire dove vuole andare,ammesso che lo sappia. Non solo in Europa.

    Non si può negoziare sul Patto di stabilità il giorno prima e subito dopo dichiararsi contrari al MES. Dove è la logica?Dove è l'orgoglio nazionale che tanto sbandiera la Premier? E che significa poi? Che ci sentiamo in diritto di mutar posizione o opinione ,a seconda dei casi ,delle convenienze? La politica dei,piccoli ricatti quanto può durare?

    C'è solo,tattica elettorale in tutti i partiti della maggioranza,attenti a sotttrarsi l'un l'altro ogni  singolo voto....

     

  • Riporto questo editoriale di Maurizio Molinari perché descrive bene i cambiamenti che si stanno operando nelle relazioni tra il governo italiano e gli altri paesi UE.

    https://www.repubblica.it/editoriali/2023/12/23/news/i_sovranisti_e...

    Se Roma si allontana dall’Europa

    La bocciatura in Parlamento del Meccanismo europeo di stabilità (Mes) da parte della maggioranza di destra è un evento carico di novità su tre fronti convergenti: il rapporto fra il governo Meloni ed i partner dell’Ue diventa conflittuale; il legame fra sovranisti e populisti nel nostro Paese torna ad imporsi; la coesione del centrodestra appare compromessa.

    Bocciare la riforma di un accordo europeo rientra nei poteri di ogni Parlamento nazionale ma se ciò avviene al termine di un negoziato durato oltre un anno, all’indomani della convergenza Ue sulla riforma del Patto di Stabilità, con l’Italia ridotta ad essere l’unico partner a non firmare e contro l’opinione del proprio ministro del Tesoro, ciò significa che siamo davanti ad un corto circuito con ben pochi precedenti fra Roma e Bruxelles. Ovvero, il governo Meloni ha scelto la rottura sul Mes per affermare in maniera inequivocabile il proprio sovranismo nei confronti dell’Unione Europea. Per questo Meloni ha sposato la narrativa della Lega sul Mes, penalizzando le posizioni di Forza Italia: ha preferito l’aperta conflittualità delle ultradestre verso le istituzioni Ue alle posizioni del partito popolare europeo al quale, fino a poche settimane fa, affermava di voler aderire.

    La sorpresa che gran parte degli ambasciatori Ue nel nostro Paese hanno trasmesso per iscritto alle rispettive capitali nell’analizzare la scelta della maggioranza nasce dalla constatazione che l’Italia, co-fondatrice dell’Unione nel 1957, è diventata una nazione che preferisce generare i conflitti — anziché lavorare per i compromessi — nella cornice comunitaria. Siamo dunque diventati parte dei problemi, non più delle soluzioni, che costellano la strada europea. E, di conseguenza, l’Italia desta preoccupazione guardando all’agenda che l’Ue avrà dopo le elezioni di giugno, quando si tratterà di rafforzare l’integrazione e la sovranità dell’Unione per affrontare l’agenda dell’allargamento ad Est — Ucraina, Moldavia e Balcani Occidentali — dando all’Europa nuove regole comuni. Se Parigi e Berlino si preparano a questa sfida con la bozza di documento congiunto che immagina un’Europa a cerchi concentrici con più dossier su cui si voterà a maggioranza qualificata, Roma anziché partecipare a questa discussione, preferisce ridefinirsi davanti ai partner come il Paese fondatore più sovranista e imprevedibile.

    Da qui alla rinnovata convergenza populisti-sovranisti il passo è breve. Come alcune feluche europee fanno notare, la scelta del Movimento Cinquestelle di sostenere il no al Mes di Lega e Fratelli d’Italia ha riproposto la sintonia populisti-sovranisti che distinse il governo gialloverde, formatosi nel 2018 e guidato da Conte. Anche allora l’ostilità nei confronti dell’Unione Europea teneva banco ed il fatto che, a quasi sei anni distanza, sovranisti di destra e populisti grillini si ritrovino nella stessa trincea lascia intendere quanto l’identità europea sia il vero spartiacque fra le nostre maggiori forze politiche.

    Ed è proprio l’allontanamento della maggioranza di Meloni dal sentiero europeo che compromette la coesione del centrodestra perché, da quando Silvio Berlusconi lo creò vincendo le elezioni del 1994, prevedeva la convivenza delle sue tre diverse anime — moderati, leghisti ed ex missini — in una indiscutibile cornice atlantica ed europeista. A dispetto dei molti e gravi errori commessi da Berlusconi, non possono esserci dubbi sul fatto che l’entrata di Forza Italia nel Partito popolare europeo definì il legame di quel centrodestra con l’Ue. Ora invece ciò che resta di Forza Italia è stata obbligata ad astenersi sulla bocciatura del Mes dopo non essere riuscita a coronare con successo il negoziato FdI-Ppe, per il semplice motivo che Meloni, al momento di scegliere, preferisce sempre l’identità etnico-tribale della destra post-missina rispetto all’orizzonte europeo. Ciò significa che il centrodestra che abbiamo conosciuto negli ultimi venti anni semplicemente non c’è più, lasciando aperto un importante spazio politico nel centro moderato e cattolico del Paese, disponibile per chiunque sia intenzionato a dargli una vera voce.

    Ecco perché la bocciatura del Mes ha riproposto l’Italia come laboratorio di populismo e sovranismo in Europa, disseminando timori di ogni sorta fra i partner dell’Unione, preoccupando quella maggioranza di cittadini che — come il sondaggio pubblicato ieri dimostra — avrebbe voluto l’approvazione della riforma del Trattato, e perdendo l’occasione di partecipare alla sfida che conta di più: la costruzione di un’Europa più forte e integrata per affrontare le sfide di un mondo che cambia a ritmi accelerati.

    Se Roma si allontana dall’Europa
    C’è un cortocircuito senza precedenti fra l’Italia e Bruxelles
  • E' possibile che le misure prese dal governo italiano per limitare i prezzi dei voli su alcune tratte possano essere bloccate dalla Commissione europea.    Un gruppo di compagnie aeree ha scritto alla Commissone europea per chiedrle di farlo.

    Discutiamo il tema della discussione "Concorrenza, aiuti di stato e mercato interno" nella pagina "Agricoltura - Commercio".

  •  Vanno bene i molti, seri richiami al governo italiano per essere credibile e attivare politiche in linea con le direttive UE d'integrazione economica e finanziaria.

    Ma i governi italiani contano sempre sulla buona stella di Washington che li assiste e li aiuta a superare i divieti e limiti dettati da Bruxelles. L'annuncio della Presidente COM sulla terza rata del PNRR in coincidenza con la visita di Meloni a Washington la dice lunga sulla credibilità e incisività delle direttive UE e sulla confortata presunzione dei governi italiani di farla franca sempre con il sostegno USA.

  • Le procedure di infrazione costano all’Italia oltre 800 milio...

    Le procedure di infrazione costano all’Italia oltre 800 milioni di euro - Openpolis
    Il tema delle procedure di infrazione necessiterebbe di maggiore attenzione dato che ha un impatto non indifferente per le casse pubbliche.
  • Uno dei campi dove c'è una tensione abbastanza forte tra l'Unione europea ed il governo italiano è quello dell'immigrazione.    Andare a vedere nella discussione "Immigrazione" (nella pagina con lo stesso nome) la maniera molto diversa come i due presentano i risultati del recente (9 giugno 2023) accordo tra gli stati membri in vista della discussione con il Parlamento europeo sulle proposte della Commissione europea.

  • https://www.affarinternazionali.it/presente-e-futuro-dei-rapporti-i...

    Presente e futuro dei rapporti Italia-Ue
    L’agenda europea e quella dell’Italia sono state profondamente segnate dall’aggressione russa all’Ucraina del 24 febbraio 2022 e dal cambio dell’esec…
  • Un contributo dell'ex Rappresentante permante italiano presso l'UE, Ferdinando Nelli-Feroci.

    Tre dossier europei cruciali per l’Italia e tre sfide per il ...

    Tre dossier europei cruciali per l’Italia e tre sfide per il governo
    Nelle prossime settimane tre dossier europei costituiranno altrettante sfide, o motivi di imbarazzo, per il governo italiano.
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