Abbiamo aperto questa pagina per raccogliere e discutere pubblicamente le vostre reazioni sullo strumento del Forum Europa online.
Ci troviamo in una situazione che ci lascia perplessi. Dall’estate del 2023 abbiamo presentato lo strumento ai circoli PD in Europa, che ci stanno dando il loro sostegno (molti militanti di questi circoli si sono iscritti sul sito). Lo abbiamo anche presentato a tutti i gruppi e personalità del PD che sono venuti a Bruxelles, e sono stati molti. Abbiamo anche contattato in diverse maniere molti militanti del PD in Italia.
Le reazioni che abbiamo avuto ogni volta sono state molto positive. Eppure il sito viene usato da pochissime persone; molte meno di quelle che lo avevano utilizzato nella sua prima versione, quella della campagna elettorale del 2014.
Tutti riconoscono che il grado di conoscenza delle politiche europee tra la militanza del PD non è molto alto e che dei militanti più informati sarebbero più efficaci durante la campagna elettorale; negli eventi e nei contatti che avranno durante questa campagna.
Abbiamo identificato una difficoltà, ma che non è superabile. Molti, soprattutto i più giovani, sono oggi abituati ad usare veicoli come WhatsApp, Facebook e Instagram. Ma questi social networks soffrono di una volatilità che li rende inefficaci per raggiungere l’obiettivo di una migliore diffusione dell’informazione sull’Europa. Dopo un giorno o due diventa impossibile ritrovare un qualsiasi scambio. La lettura degli scambi passati è una componente fondamentale di ogni diffusione di informazioni. Non è concepibile il dover ripostare quasi ogni giorno le stesse risposte alle stesse domande. Per questo abbiamo scelto la strada dei “Forums” su di un sito web. Le pagine e le “discussioni” permettono di raggruppare domande e risposte in grandi categorie e di ritrovare e leggere gli scambi passati.
Come circolo PD di Bruxelles, abbiamo scritto, più di una volta, a tutte le Federazioni del PD in Italia. La Federazione di Udine ha messo un link al nostro sito sulla homepage del suo sito: http://www.pd.udine.it/ . Abbiamo anche scritto ad oltre cento circoli del PD dei quali abbiamo trovato gli indirizzi sull’internet (siti o pagine Facebook). In entrambi i casi, le reazioni sono state deludenti.
Aspettiamo con interesse le vostre reazioni e i vostri suggerimenti su come migliorare lo strumento e su come raggiungere altre parti del mondo PD in Italia. La campagna elettorale sta diventando più intensa. L’iniziativa nazionale del PD, il Forum Europa della quale noi siamo un complemento, ha fatto una tappa a Bruxelles il 20 marzo.
Risposte
Riporto qui un commento postato da Mario Callegari nella discussione sbagliata.
"lo strumento è molto interessante, ma siamo in una situazione politica Italiana molto complessa, sempre in balia di una maggioranza che continua la sua propaganda con slogan e poco altro. Purtroppo gli organi di informazioni trasmettono poco di quanto avviene nel parlamento europeo, sempre più lontano dalla gente di tutti i paesi membri, latitante sul rispetto dei diritti civili in alcuni paesi sovranisti. Ursula Von Der Leyen, che ho sempre immaginato come una figura politica di rilievo e una donna di spessore, sta deludendo tutte le migliori aspettative."
Concordo pienamente con queste osservazioni, : a meno di due mesi dal voto,del Parlamento Europeo ,delle politiche europee ,si parla poco o niente. concentrati solo sulle poltrone sicure da attribuire.
Non sono solo i partiti della maggioranza perô che gli equivoci in materia europea non hanno mai sanato, ma il PD non sta facendo meglio,e la sberla da parte del M5S, prevedibile e ,perciò dico,ben meritata.
Senza parlare della scesa in campagna elettorale di alti rappresentanti di Istituzioni europee ,che sperano essere riconfermate.......né sono chiari gli obiettivi per il futuro dell'Europa.
Evangelos, Marco, Ranieri, Mariella, Anna Maria, Paolo e tanti altri,
il progetto del Forum Europa online è semplice ed è basato su di alcune costatazioni abbastanza ovvie:
Il Circolo di Bruxelles non ha le risorse per produrre materiali generici e andarli a disseminare nei tanti social networks. Ma può far rispondere a quasi ogni domanda sulle politiche europee.
Il problema è che all'atto pratico nessuno fa domande.
Come mai le stesse persone che quando hanno incontrato il circolo di Bruxelles di persona e hanno detto di avere tantissime domande (per esempio per verificare se una notizia strana è vera o se si tratta di una fake news) poi non fanno nessuna domanda sul sito?
Perché alcuni circoli e Federazioni ci hanno risposto in maniera molto positiva, ma poi nessuno dei loro iscritti fa domande?
È possibile che in Italia non ci sia nessun vero interesse per le politiche europee e che le elezioni del giugno prossimo siano viste solo in chiave nazionale. Su di questo non abbiamo influenza.
Ma è anche possibile che lo scarso numero di domande poste dipenda dal sito stesso. In questo caso, entro certi limiti, si potrebbe forse fare qualcosa.
Abbiamo bisogno di proposte concrete.
Marco,
mille grazie veramente per il tuo contributo. E' molto concreto.
Abbiamo però un problema pratico. Siamo a poco più di due mesi dalle elezioni europee. Non possiamo creare un nuovo sito su di una piattaforma diversa. Il sito attuale è il risultato di modifiche fatte da due esperti di grafica/comunicazione (nei limiti permessi dalla piattaforma Ning).
La tua raccomandazione sui 2000 caratteri sarà inserita nelle raccomandazioni per chi risponde (poche risposte attuali superano però i 2000 caratteri).
Ma, come PD ci dobbiamo dare come obbiettivo l'incoraggiare i nostri militanti/simpatizzanti a leggere per più di due minuti (da un'occhiata al libro di Irene Tinagli, "La grande ignoranza" sugli sforzi di formazione del PCI e della DC). La preferenza attuale per la banalità dei contributi su WhatsApp, Facebook, Instagram, ecc. è un problema che dovrebe preoccuparci tutti. Per essere più efficaci nelle campagne elettorali abbiamo bisogno di militanti/simpatizzanti meglio informati sui temi più importanti della campagna in corso. Non è possibile informarli meglio attraverso la superficialità di WhatsApp e Facebook.
Quello che mi preoccupa di più è che forse abbiamo esagerato nel presentare il Forum Europa online come uno strumento per imparare qualcosa sulle politiche dell'Unione europea. Forse molti pensano che fare una domanda equivalga a riconoscere di non saperne abbastanza. Cosa pensi di questo punto?
Da consulente per il policy making, organizzazione e comunicazione politica, riscontro che tutti concordiamo sulla dispersione tra soggetto promotore, apparentemente un circolo PD di Bruxelles, in pratica Fabio Colasanti in persona, che si propone come centro di elaborazione per conto dell'intero PD usando alcune, ridottissime e fuori tempo, piattaforme di comunicazione digitale.
C'è un evidente gap, divario siderale tra:
a) CHI comunica
b) COSA comunica
c) A CHI comunica
d) COME comunica
e) PERCHE' comunica
f) QUALE UTILITA' apporta il coinvolgimento
Nulla di tutto ciò è visibile e identificabile, MANCA IL PROGETTO, NON PERVENUTO.
Tutto si propone come una congrega occulta di carbonari appartati che preparano il Risorgimento nelle Camere Digitali o Botteghe Oscure...
Volevo dire con più diplomazia queste cose personalmente in privato al conduttore dell'esperimento, ma non siamo stati capaci di comunicare neanche tra di noi dopo una settimana di tentativi!!! E io sono nomade digitale!
Terribile...
Ciao. Il forum è un bellissimo strumento ma purtroppo demodé.
Alcuni elementi a mio avviso utili.
1 ridurre a 2000 caratteri i threads, purtroppo ormai nessuno legge per più di 2 minuti. Quindi una versione compatta e poi in fondo un link a versione estesa o in alternativa un sommario per bullet points.
2 la veste grafica funziona poco, ed anche la fruibilità. Flarum è più fresco e versatile.
Ringrazio le tante persone che hanno finora postato contributi in questa discussione.
Vedo la possibilità di svilupparne qualcuna, ma non molte. Possiamo sviluppare la produzione di contenuti da riutilizzare. Nelle nostre pagine “Materiali” è “Grafici” c’è già qualcosa. Ma possiamo farlo solo su richiesta. Non abbiamo le risorse per produrre materiali in tutte le direzioni.
La fondazione Demo si è data questo compito, ma limitatamente a delle brevi note su alcuni temi (io stesso ho trasmesso ieri una mia nota sull’euro digitale che mi avevano richiesto) e a delle utilissime infografiche ( https://www.fondazionedemo.it/bebuilder-2351/ ) .
Potremmo forse postare sulla nostra pagina Facebook dei risultati come quello sulla possibilità che l’etichetta sulla “coscia di agnello sardo IPG” con l’animale allevato in Grecia e macellato in Olanda sia un falso. Ma non capisco quali altri link potremmo sviluppare con Facebook. Ho bisogno di esempi concreti.
Non vedo possibilità, con le risorse che abbiamo al momento, di usare tecniche di Intelligenza Artificiale per analizzare e collegare le chat (cosa che forse qualcun altro starà già facendo).
Grazie per tutti i contributi aggiuntivi che voi ed altri potrete/potranno postare.
Salve, sono la Presidente del circolo PD Danimarca,
In breve: Troppi canali di informazione confinano le idee/critiche, strategie per cui ci acuisce il senso di inutilita, perche’ non generano interesse, non generano innovazione.
Rispondo a "la sociologia della comunicazione" di Alexandris, che mi trova parzialmente d'accordo, ma con un'altra prospettiva. aggiungendo alcune riflessioni
La domanda 'Perché non funziona?' è una riflessione comune tra i gestori di piattaforme forum con poco traffico. In breve, la sovrabbondanza di canali di informazione limita la circolazione delle idee, ostacolando la generazione di interesse e innovazione. Con l'avvento delle tecnologie digitali, i canali di informazione si sono moltiplicati, determinando una canalizzazione degli individui verso contenuti che rispecchiano le proprie opinioni o linee politiche. Questo fenomeno crea delle 'isole' di individui all'interno delle quali le idee restano confinate, le critiche rimangono inascoltate e le strategie non si diffondono. Da qui la generazione dell'idea di inutilità delle piattaforme.
Una soluzione provocatoria ma potenziale potrebbe essere catalogare le chat e collegarle con l’uso di un vocabolario comune, taggando i contenuti e creando clusters con l'impiego di strumenti basati sull'intelligenza artificiale, come Chat GPT o simili, per analizzare le discussioni e favorire la circolazione delle idee. Questi strumenti potrebbero agire da 'broker' di idee, contenuti e/o strategie, identificando quelle con potenziale innovativo e promuovendone la diffusione e l’integrazione in un prodotto.
Nel contesto politico, sarebbe auspicabile un'entità umana supportata dalle tecnologie IA, in grado di raccogliere e integrare idee già sperimentate con quelle nuove, promuovendo una politica innovativa in grado di sfidare il sistema politico attuale.
Il mondo moderno: un labirinto di complessità da conoscere e gestire, cooperando consapevolmente
Continua... facebook.com/groups/socialnetiquette/posts/10161547352213234/
Questa è la reazione di Ranieri Di Carpegna che era stata pubblcata in un'altra discussione.
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Caro Fabio, capisco la tua delusione comune a tutti quelli che cercano di inserirsi nei mondi della rete con l’obbiettivo di informare correttamente e di correggere l’enorme quantità di informazioni false, inesatte o manipolate che circolano sull’Europa.
Se è questo il vostro obbiettivo mi sembra che lo strumento scelto non sia il più adatto allo scopo. Lo strumento scelto è complicato, chiuso in sé stesso, fondamentalmente limitato agli addetti ai lavori e quindi a persone che non hanno bisogno di informazioni da parte di esperti. Mi sembra che i siti della Commissione e quelli di Niels Thogersen rispondano già egregiamente alle richieste di chi vuole avere una fonte di informazione affidabile sull’Europa.
Quello che mi sembra manchi è uno strumento che permetta di interagire direttamente con quello che circola su internet, di correggere in diretta gli errori, di inviare messaggi utili per promuovere gli obbiettivi dell’Unione Europea. Sappiamo benissimo che i veicoli più popolari sono Instagram e Tik Tok che però sono concepiti per promuovere messaggi telegrafici e visivi. L’unico strumento che mi sembra potenzialmente utile è Facebook che credo abbiate sperimentato in passato e che fra l’altro è una delle fonti più prolifiche di falsità o manipolazioni. Anche su Facebook non è facile attirare l’attenzione senza pin-up, cagnolini, bambini o fiorellini ma è possibile reagire e creare dibattiti su informazioni false o tendenziose.
Più concretamente ti allego un’etichetta di Carrefour che circola con grande successo su Facebook accompagnata da maledizioni indirizzate all’Europa considerata colpevole di queste apparenti contraddizioni. Come si spiega quanto figura sull’etichetta? È legale? È un’etichetta manipolata con Photoshop? un caro saluto. Ranieri
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Alla domanda di Ranieri è stato risposto nella discussione sulla PAC. Se la foto fosse vera, questa proverebbe una violazione flagrante delle regole europee. E' poco probabile che una ditta come Carrefour si esponga in questa maniera. Probabilmente si tratta di una foto manipolata.
Ma noi non sappiamo dove questa foto sia stata postata su Facebook e non possiamo quindi reagire. Questo deve essere fatto da chi incontra questa foto su Facebook.